Gaffe
La Sony crolla in borsa
Parlando di gaffe, una delle piú belle (va bene, dipende dal punto di vista) di cui io abbia mai avuto notizia è quella che il Presidente della Sony Corporation,
Nobuyuki Idei, fece nel gennaio 2000.
In sostanza, egli dichiarò candidamente all’agenzia Reuters che le quotazioni in borsa del titolo Sony erano troppo alte, e pensò bene di specificare meglio il suo
pensiero: il titolo era sopravvalutato di circa il 38%. Valutazione legittima, per carità: e a parere di molti addetti ai lavori assolutamente corretta, ma forse il
Presidente di un’impresa di quelle dimensioni dovrebbe essere un po’ piú riflessivo prima di rilasciare pubblicamente dichiarazioni di quel tenore.
Immediatamente tra gli investitori si diffuse il panico: molti di loro decisero di liberarsi delle azioni, e il risultato fu che in poche ore il titolo perse piú
del 7% del suo valore, scendendo da ¥ 27.700 a 25.700¹. Non bastasse questo terremoto, molti altri titoli tecnologici, trascinati dalla crisi del colosso del
settore, accusarono flessioni piú o meno pesanti, e naturalmente il tutto finí col determinare una pesante chiusura al ribasso della Borsa di Tokyo.
Idei aveva sostanzialmente denunciato l’esistenza di una bolla speculativa: l’apprezzamento del titolo Sony era stato in tempi recenti certamente eccessivo. Ma nulla toglie che,
in sostanza, quella del Presidente della Sony sia stata una delle piú spaventose gaffe finanziarie di tutti i tempi².
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Flessione terribile, ma poteva andar peggio: stando alla dichiarazione di Idei, il valore reale del titolo si aggirava intorno a ¥ 20.000.
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Per chi si chiedesse quali conseguenze la vicenda abbia avuto sulla carriera professionale del sig. Idei, possiamo dire che nel giugno dello stesso anno egli fu sostituito alla
presidenza della Sony Corporation da Kunitake Andō, ma contestualmente, e per tutto il quinquennio successivo, occupò, sempre presso la Sony, il ruolo di Executive Chairman,
cioè Presidente del Consiglio di Amministrazione.
12 novembre 2014
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Questo testo è proprietà intellettuale dell’autore, Ferruccio Sardu. La sua riproposizione, anche parziale, implica la citazione della fonte.
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