È doveroso osservare che l’ipotesi di danni alla salute determinati dall’uso eccessivo di aspartame è stata avanzata nuovamente nei primi mesi del 2012. Il testo di seguito riportato, risalente al maggio 2007, riflette sulle dinamiche di un’informazione allarmistica diffusa attraverso mezzi impropri quali catene di email (o servizi giornalistici a effetto).
È assolutamente necessario acquisire le informazioni riguardanti ogni potenziale danno alla salute solo ed esclusivamente da chi è qualificato a pronunciarsi in tal senso: ovvero, solo ed esclusivamente da medici, lasciando da parte ogni altra fonte: soprattutto quelle che sostituiscano la chiarezza dell’informazione con affermazioni fumose e non verificabili.
23 maggio 2012
Da qualche parte devo ancora avere una vecchia email (parlo del 1999), diffusa in giro per le reti quando ancora il termine
spamming era di là da venire; un’email non richiesta nella quale, con toni perentori e linguaggio pseudoscientifico, si sonteneva che
l’aspartame è estremamente dannoso per la salute. E c’era dentro un po’ di tutto: teorie complottiste, gli sporchi interessi dei moderni diavoli, ossia le industrie farmaceutiche, governi corrotti e conniventi che sottacevano alle popolazioni inermi i tremendi rischi per la loro salute. Ma il concetto di fondo era straordinario e allarmante: l’aspartame sarebbe stato un potente cancerogeno, in grado di favorire l’insorgere di forme leucemiche.
Era naturalmente una mistificazione piuttosto banale. Che qualche sostanza piú o meno nota sia estremamente dannosa per la salute o che un moderno veleno sia responsabile di mille antichi mali è insomma storia vecchia. C’è passato l’olio d’oliva, c’è passata l’acqua, e il vino, infiniti coloranti alimentari e chi piú ne ha piú ne metta.
La leggenda è banale e non divertente. Era solo l’ennesima variazione su un tema arcinoto. E le spiegazioni erano fumose e si sforzavano di inquietare piú che di documentare.
Quel che è piú importante osservare è che si trattava di un atto di disinformazione in piena regola.
Lo strumento della posta elettronica mette a disposizione di molti l’arma della confusione e della disinformazione, permettendo che, ora per gioco, ora per evidente malafede, si mettano in giro delle voci false, sapendo che avranno comunque un riscontro. Che qualcuno, per dirla tutta, ci crederà.
E questo ci permette di riflettere sull’eccesso di credibilità che oggi come ieri molti attribuiscono alle fonti di informazione. Si scherzava un tempo sul
l’ha detto la televisione, oggi si potrebbe scherzare sul
c’era su Internet. La realtà è che lo spirito critico ai giorni nostri è debole come sempre: le teorie dei mali nascosti attecchiscono con facilità e con facilità si crede a tutto.
Com’era prevedibile, qualche anno dopo la bufala dell’aspartame ha ricominciato a circolare: con poche variazioni, ma naturalmente con qualche data cambiata.
10 maggio 2007
Questo testo è proprietà intellettuale dell’autore, Ferruccio Sardu. La sua riproposizione, anche parziale, implica la citazione della fonte.
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