Hoax e mistificazioni
I ragni delle toilette
Qualche tempo fa circolò tramite la posta elettronica una storia non dissimile da una leggenda metropolitana, e in fondo abbastanza buffa, non fosse per il fatto che si trattava di uno dei soliti atti di disinformazione in piena regola.
L’email, che ebbe soprattutto una certa diffusione negli Stati Uniti, riportava le opinioni di una tale Dr Beverly Clark, citate dal Journal of the United Medical Association (JUMA)¹. Riferiva poi i seguenti eventi: alcune donne si erano presentate al pronto soccorso manifestando gravi sintomi: febbre, brividi, vomito, dopo i quali era sopraggiunta la paralisi e, infine, la morte. Dalle autopsie le donne erano risultate avvelenate.
Dopo le indagini (condotte dalla Dr Clark?) era stato appurato che le donne avevano frequentato in quei giorni lo stesso ristorante, di cui veniva anche fatto il nome. Controlli condotti dalle autorità sanitarie avevano però escluso che i cibi o le bevande fossero adulterati. Il mistero permase fino al giorno in cui venne ricoverata con gli stessi sintomi una cameriera del ristorante, che era appena rientrata da una vacanza, e non aveva mangiato o bevuto niente nel locale. Poiché però ricordava di aver usato i bagni, questi vennero ispezionati e sotto le tavolette dei gabinetti vennero rinvenuti dei minuscoli ragni.
La faccenda assume toni fatalmente ridicoli quando si parla del ragno assassino responsabile dell’avvelenamento delle sei donne: l’email lo definisce infatti South American Blush Spider (arachnius gluteus), e specifica che il suo nome deriva dal suo intenso colorito rosso. Peccato che, se il termine blush significa in effetti «rossore», lo pseudonome latino scientifico tradisca da un lato una forte approssimazione (il nome attribuito al genere, «arachnius», ha solo una vaga somiglianza con il nome della classe a cui i ragni appartengono) e dall’altro un’evidente irrisione verso chiunque creda alla bufala (il nome attribuito alla specie, «gluteus», significa natica). Come dire: ragno del sedere.
In un’escalation di orrore, il racconto prosegue citando il caso di un avvocato di Los Angeles che era morto dopo aver presentato gli stessi sintomi delle sei donne, ma senza aver frequentato quel ristorante: nel suo caso la puntura sul sedere aveva avuto luogo su un aeroplano che aveva precedentemente fatto scalo in Sud America. Successive ispezioni, stavolta disposte dal Civilian Aeronautics Board (CAB) rinvennero nidi di ragni assassini in quattro aeroplani.
L’email terminava con una predizione: i ragni sono ormai diffusi in tutti gli Stati Uniti; e due calde raccomandazioni: primo, non sedetevi sui gabinetti dei locali pubblici; secondo, naturalmente, date la massima duffusione a questa email.
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Come sempre avviene con questo genere di email, si cerca di avvalorare una teoria complottista o catastrofica tramite la citazione di fonti supposte autorevoli, senza però fornire alcun elemento obiettivo che consenta di verificare le informazioni. È sempre citato uno scienziato, un’associazione scientifica, una rivista, ma non si fornisce mai un’indicazione bibliografica.