La prima figlia di Crono e Rhea fu chiamata Hestia: Ἑστία, e dalle moire ebbe la prerogativa di essere la protettrice dei
focolari. Fu anche dotata di un’indole particolarmente generosa e onesta, che sempre la rese amante della concordia. Crono, che temeva l’arrivo di un erede
che potesse spodestarlo, inghiottí Hestia, e continuò a far lo stesso con i figli che seguirono: fece infatti lo stesso con Demetra e poi con
Era, Ade e Poseidone. Dopo che Crono fu costretto a risputare i figli che aveva ingoiato e il suo regno ebbe fine, Hestia prese la decisione di rimanere
sempre vergine, e rifiutò la corte degli dèi che desideravano giacersi con lei.
Solo in un’occasione la castità di Hestia fu in pericolo: infatti Priapo, che fra tutti gli dèi si distingueva per le smodate dimensioni
dei suoi organi genitali, tentò di possederla durante una festa, approfittando del fatto che la dea, appesantita dal vino e dal cibo, si era
addormentata. La vile di azione di Priapo scandalizzò perfino un asino (la piú smodata fra tutte le creature) che si trovava nei pressi, che ragliò con forza per destare Hestia:
ed ella, svegliandosi di soprassalto, scacciò lo scostumato con forti grida.
Nessun altro dio osò mai mancare di rispetto a Hestia: tutti la amano per la sua generosità e il suo buon carattere, ed ella è
sempre ben disposta e protettiva verso i supplici che si rivolgono a lei.
26 ottobre 2011
Questo testo è proprietà intellettuale dell’autore, Ferruccio Sardu. La sua riproposizione, anche parziale, implica la citazione della fonte.
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