Cosí scrive un vecchio amico, Vittorio Steari:
Caro Ferruccio,
leggo con attenzione e con piacere le tue osservazioni sulle curiosità linguistiche dell'italiano. Finora mi era sfuggita la tua paginetta sull’origine dell’espressione “fine settimana”, ma oggi mi è infine capitata sotto gli occhi, e non posso esimermi dal farti un piccolo appunto.
Tu affermi che
tanto «la fine» quanto «la settimana» sono sostantivi femminili. Ma qui devo darti torto. Per quanto si tratti di un uso raro, magari arcaico, il sostantivo
fine in italiano è sia femminile sia maschile. Basti pensare al
buon fine di un’impresa o al
lieto fine di una storia. E non è forse lieto il fine settimana? Un caro saluto.
Vittorio
6 marzo 2013
E questa è la risposta di Ferruccio Sardu:
Be’, Vittorio, che dire?
A voler essere pignoli, gli usi di
fine che citi, e in cui il sostantivo è indubbiamente maschile, alludono piú all’
esito che alla
conclusione di qualcosa; in tal senso, credo che le mie osservazioni rimangano valide, dal momento che per
fine settimana intendiamo comunemente la conclusione, piuttosto che l’esito, della settimana stessa. Ma che, anche nell’accezione di conclusione, anticamente il sostantivo
fine potesse presentarsi come maschile, non lo posso negare.
Ti faccio notare, comunque, che la locuzione
fine settimana, oltre ad essere relativamente recente (e ciò induce a dubitare che nella sua formazione possa intervenire un uso arcaico), è pure invariabile al plurale, il che sembra confermare la sua origine come calco dalla lingua inglese. Senza nulla togliere alla correttezza della tua osservazione.
Ferruccio
10 marzo 2013
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