Un nostro navigatore, il signor Gianfranco Mortoni, ci ha gentilmente inviato il seguente messaggio:
Da ’ex-nobilis’, e non da ’sine-nobilitate’ -
Mancano però i riscontri, le prove - e se fosse proprio lui? Nessun credito a quella ’s’ (di snob), che in altri casi (scapolo, scappare) sta
proprio per ’ex’ di allontanamento?
Gianfranco Mortoni
3 dicembre 2013
Abbiamo inviato al signor Mortoni la seguente e-mail, nella quale esaminiamo con maggiore attenzione il problema della (sempre discussa) etimologia del sostantivo inglese snob
.
Gentile signor Mortoni,
molte considerazioni inducono a trattare l’ipotesi di una derivazione del sostantivo snob
dalla locuzione sine nobilitate
come caso di etimologia popolare. L’ipotesi non ha mai avuto credito fra i linguisti, prima di tutto perché non è suffragata da nessuna attestazione, e non risponde ad alcun criterio di formazione di un lemma.
Quanto alla sua osservazione di una possibile ripresa del prefisso latino ex-
, le faccio notare che l’aggettivo noble
giunge alla lingua inglese per via dotta, e nella lingua inglese non vi è uso del prefisso s-
nella funzione di allontanamento. Questo accade semmai in italiano.
Il Dizionario Webster (faccio riferimento alla edizione Webster’s Third New International Dictionary
del 1993, riporta per il lemma snob
il significato dialettale di shoemaker, cobbler
o di shoemaker’s apprentice
, poi i valori che conosciamo di persona non aristocratica, che cerca il consenso di chi considera suo superiore.
In nessun luogo il dizionario Webster accenna alla famosa locuzione latina, semplicemente nota la mancanza di un’origine riconosciuta per il lemma. Le faccio notare che, comunque, un’etimologia può essere accolta solo nel caso in cui sussistano attestazioni letterarie che la dimostrino. In caso contrario si resta nel campo delle mere ipotesi. L’ipotesi in questione è fantasiosa poiché costruita su un meccanismo che nella realtà della lingua non è operante (fusione di parti abbreviate di parole): dobbiamo accontentarci di quanto è provato, cioè che l’uso attuale del termine è un’estensione del significato di ciabattino
, e che l’origine remota non è a noi nota.
La ringrazio per l’intervento.
Ferruccio Sardu
4 dicembre 2013
Il signor Mortoni ci ha inviato un ulteriore contributo, che siamo lieti di pubblicare:
Snob
Codesto snob senza una famiglia linguistica di appartenenza mi fa molto soffrire, e considero nostra colpa e ingiustizia ai suoi danni deporne il fascicolo nell’armadio dei casi insoluti.
E, per cercargli famiglia, direi di cercare alla rovescia: invece che dallo scritto, dal parlato.
Non so il parlante inglese, ma il parlante italiano, per spiegare ‘snob’, non pensa affatto a un ‘ciabattino’, ma ad una ‘persona che, nei modi del parlare, del vestire, e del vivere, ostenta - e non gli viene perdonato - una raffinatezza esteriore, trasmessagli dall’essere nato da una famiglia nobile, raffinatezza che le sue condizioni economiche decadute non gli permettono più’.
Perché, invece di esporlo allo scherno sociale, non credere che quell’ostentare raffinatezza esteriore possa invece essere, semplicemente, la dolorosa confessione di una condizione nobiliare perduta, alla quale però sente di non poter rinunciare?
Tutta la vita, da sempre, ruota attorno alla parola orale, l’oracolare parola orale, e gli stessi termini ‘vocabolario’ e ‘dizionario’ non sono che una raccolta di ‘voci/dizioni’ prese dai parlanti e fissate in pagine scritte.
Che sia tutta - lo dico benevolmente - colpa dello scrittore inglese W. M. Thackeray, che, con la sua autorità, ha tolto ad etimologisti, glottologi, ecc., la voglia di cercare, facendoli ‘contenti al quia’ (l’aver lui diffuso ‘snob’ nel senso di ‘ciabattino’)?
gfm
12 giugno 2014
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