Leggende metropolitane
La leggenda del cri cri



Questa è una leggenda metropolitana cagliaritana.
Per chi si stesse chiedendo cosa sia un cri cri, specificherò che si tratta di un crudele arnese concepito per l’elettrocuzione delle zanzare. E per chi ancora in questo preciso istante sollevasse perplesso un sopracciglio, altro non mi resta da fare che presentare un’immagine dell’ordigno in questione.

cricri
A lungo ho creduto che il nome cri cri fosse un modo colloquiale di denominare a Cagliari l’oggetto in questione; ma a quanto pare si tratta proprio del nome commerciale di questo simpatico elettrodomestico. Il suo funzionamento è semplice: lo si usa prevalentemente nei balconi, nelle terrazze, e ovunque nelle sere estive le persone si radunino per intrattenersi in amabili conversari, magari sorseggiando una buona birra. Il cri cri emana una luce gradevole, azzurrognola se la memoria non mi inganna.
Spesso, purtroppo, gli amabili conversari di cui sopra sono impietosamente disturbati dalle zanzare, e né le creme protettive né i fumigatori riescono a tener definitivamente lontani gli odiosi insetti. Ma qui interviene il cri cri: le zanzare sono attratte dalla luce, si posano sulle barre della lampada, ed ecco che una lieve scossa elettrica le uccide. Non sono un sadico, ma credo che l’elettrocuzione delle zanzare sia opera meritoria. L’unico inconveniente dell’apparecchio è che le scariche elettriche sono accompagnate da un fastidioso sfrigolio che turba le conversazioni.
Narra la leggenda che una sera, in una famosa pizzeria cagliaritana all’aperto, nella quale numerosi cri cri erano in azione, si verificò un increscioso incidente. Mentre una tavolata di giovani si godeva la serata, degustando le ottime pizze e sorseggiando in allegria enormi boccali di birra, si intese a un tratto uno sfrigolio anomalo: molto intenso e soprattutto molto prolungato. Dopo un attimo, il mistero fu svelato: sul piatto di una delle ragazze presenti, cadde una grossa blatta volante, stordita ma ancor viva: l’ortottero aveva avuto la malugurata idea di ispezionare la luce azzurrognola, e ne aveva ricevuto il consueto trattamento. La scarica elettrica, calibrata per giustiziare le zanzare, non era stata sufficiente a uccidere la blatta, ma era bastata a stordirla e farla cadere tramortita.
Mi dicono che la sfortunata ragazza proruppe in urla disumane, e per buona misura non finí la sua pizza: e non stento a crederlo.

28 luglio 2014


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Questo testo è proprietà intellettuale dell’autore, Ferruccio Sardu. La sua riproposizione, anche parziale, implica la citazione della fonte.


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