Mitologia ebraica
Noè e la coltivazione della vite



Dopo il diluvio universale, quando la pace tra Dio e glu uomini fu ristabilita, accadde che un giorno Noè piantasse la vite: anzi, organizzò una vera e propria vigna. Si dice addirittura che i semi di questa pianta provenissero dall’Eden. Ora, mentre Noè era intento all’opera, gli si avvicinò l’arcangelo Samael che, incuriosito, gli domandò cosa stesse facendo. Noè senza troppo scomporsi alla presenza dell’angelo caduto, gli spiegò che piantava viti, e illustrò pure al suo interlocutore le proprietà del succo che si ricava dal loro frutto, ovvero del vino.
Samael, che in quel momento non aveva troppa voglia di fare l’avversario, si mostrò molto interessato all’opera; propose quindi a Noè di aiutarlo, a patto di poter avere metà del vino. Dato che, come sappiamo, Samael non ha un gran bel carattere, minacciò pure Noè di fargliela pagare se avesse cercato di imbrogliarlo. Per fertilizzare il suolo, l’arcangelo uccise un agnello, un leone, un porco e una scimmia, e sotterrò ai piedi delle piante le loro carcasse. Poi si compiacque di spiegare che in virtú di questo suo gesto chi beve il vino diviene docile come un agnello ma sbruffone come un leone; e se continua nel bere, finirà per comportarsi come un porco, insudiciandosi e rendendosi sgardevole; e infine assumerà i comportamenti della scimmia, rendendosi ridicolo. Parola del diavolo!
Quando le viti diedero l’uva, Noè ne fece il vino. Dimentico dell’avvertimento di Samael, ne bevve in abbondanza, e naturalmente ne pagò le conseguenze: come un porco si insudiciò, e come una scimmia si rese ridicolo. Giunse financo a strapparsi di dosso le vesti, e infine cadde addormentato. Tale è il potere del vino, di abbrutire anche i piú savi fra gli uomini.
Mentre Noè giaceva in nudità, sopraggiunse Canaan, figlioletto di Cam. Volendo fare uno scherzo al nonno, gli legò i genitali con una corda e diede uno strattone, evirandolo. In quel momento giunse Cam, che senza dar troppo peso alla cosa, corse a riferirla a Sem e Jafet, come si trattasse di una banale marachella. In conseguenza di questo fatto sia Canaan che suo padre Cam furono maledetti da Noè, che decretò che da allora i discendenti di Cam, oltre a essere brutti e neri, dovessero servire i discendenti di Sem e di Jafet. E, ciò non bastasse, decretò pure che i loro capelli fossero attorcigliati in tanti nodi e le loro labbra si gonfiassero: questo perché Cam aveva riso della nudità del padre.

6 dicembre 2011


Questo testo è proprietà intellettuale dell’autore, Ferruccio Sardu. La sua riproposizione, anche parziale, implica la citazione della fonte.


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