Mitologia greca
Cenide



Una delle piú straordinarie metamorfosi fu quella che riguardò la ninfa Cenide, figlia del lapita Corono. Ella fu sedotta da Poseidone, e quando egli le offrí un dono d’amore, la ninfa espresse il desiderio di diventare uomo.
A malincuore Poseidone acconsentí, e Cenide fu trasformata in un invincibile guerriero: mutò il proprio nome in Ceneo, e fu un combattente talmente ardito da trascinare in battaglia gli eserciti dei lapiti ed essere alla fine incoronato re. Partecipò anche alla straordinaria impresa degli argonauti, che si recarono nella remota Colchide per impadronirsi del vello d’oro.
Ceneo peccò però di superbia, e cominciò a pretendere dai suoi sudditi onori che non s’addicono ai mortali: tra le altre cose piantò nel suolo una lancia, e pretese che le si rendessero onori divini.
Questo fatto rappresentò la rovina di Ceneo: Zeus inviò dei centauri ad ucciderlo, e benché egli combattesse tanto valorosamente da ucciderne diversi, alla fine dovette soccombere.
Dopo la morte, l’anima di Cenide trasmigrò in un uccello e volò via, mentre il suo corpo riprese le originarie fattezze di donna.

18 ottobre 2011


Questo testo è proprietà intellettuale dell’autore, Ferruccio Sardu. La sua riproposizione, anche parziale, implica la citazione della fonte.


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