Dopo che ebbe evirato con un falcetto il proprio padre Urano, Crono gettò via i suoi genitali inanguinati, e dal sangue che ne sgorgava, o forse dallo sperma che ancora contenevano, la Madre Terra fu fecondata e generò le tre erinni: Aletto, Megera e Tisifone; e le tre melie, dette anche ninfe del frassino.
Mentre le melie sono divinità benigne, le erinni sono demoni infernali. Si dice che abbiano serpenti al posto dei capelli, ed ali di pipistrello: brandiscono pungoli acuminati di bronzo e perseguitano chi commette delitti odiosi.
Aletto è detta l’implacabile e punisce in particolare i crimini di ira; Megera è nemica dell’infedeltà e Tisifone del parricidio.
Dimorano nell’Erebo, e giungono sulla Terra per punire crimini odiosi: i delitti contro il proprio sangue, l’insolenza verso gli anziani o i genitori, i delitti contro l’ospitalità.
Quando colpiscono un mortale con i loro pungoli, gli infliggono terribili tormenti: come capitò ad
Oreste, reo di aver ucciso la propria madre Clitemnestra.
Tutti le temono, e poiché si ritiene che anche solo pronunciarne il nome possa invocarle, è buona cosa riferirsi a loro con l’appellativo di
eumenidi, cioè «indulgenti».
20 ottobre 2011
Questo testo è proprietà intellettuale dell’autore, Ferruccio Sardu. La sua riproposizione, anche parziale, implica la citazione della fonte.
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