Mitologia greca
La nascita di Atena
Meti apparteneva alla stirpe dei titani. Sue prerogative erano l’estrema astuzia e la saggezza, e questo è il significato del nome
Μῆτις in greco. Fu ad esempio lei che escogitò uno stratagemma per far vomitare a Crono i figli che aveva inghiottito.
Dopo aver spodestato il suo severo padre e aver assunto il supremo potere sugli olimpici, Zeus si invaghí di Meti e la sedusse, trascurando un oracolo
di Gea che gli aveva predetto che se si fosse unito alla dea della saggezza ne avrebbe avuto figli di immensa potenza, e che il secondo di questi
l’avrebbe spodestato. Dopo aver giaciuto con Meti, preoccupato per l’oracolo, Zeus indusse la sua amante a trasformarsi in una goccia d’acqua (cosí
come l’ingegno è multiforme, anche Meti è in grado di mutar forma a suo piacimento) e la inghiottí. In ciò il nuovo padrone
dell’Olimpo non si mostrò migliore del suo tirannico padre: ma cosí è la sorte di dèi e mortali, ché talora i figli
ricalcano le orme dei padri, e chi succede a un potere dispotico sovente ne incarna uno non migliore.
Meti, immensamente saggia e astuta, non poteva non prevedere il rozzo inganno di Zeus, sicché dobbiamo immaginare che essere inghiottita fosse
qualcosa che nell’ordine delle cose aveva accettato: si dice infatti che da allora faccia sentire a Zeus la propria voce, dandogli saggi consigli.
Ciò che il padre degli dèi non sapeva era che Meti già attendeva un bambino da quell’unico rapporto che avevano avuto. All’interno
del corpo di Zeus, la dea della saggezza forgiò un elmo e un’armatura, per proteggere il feto. Tempo dopo Zeus, mentre si trovava presso
il lago Tritone, accusò un terribile mal di testa. Poiché non si sapeva come porvi rimedio, intervenne il dio zoppo, Efesto, che con un sol
fendente spaccò la testa di Zeus con un’ascia. Dal capo di Zeus emerse allora, radiosa nella sua bellezza e già adulta, Atena, che lanciò
un grido terribile. Da sempre dunque Atena è detta tritogenia: τριτογένεια, che significa «nata
presso il Tritone». Atena è una dea guerriera, e tra le altre cose sovraintende alla saggezza, alla giustizia e alla strategia.
La prima parte dell’oracolo di Gea si è dunque realizzata, giacché la prima figlia di Zeus e Meti è una dea di immensa potenza;
solo Meti¹ sa quando Zeus la feconderà nuovamente, e quando avrà fine questa età dell’uomo.
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O forse non solo Meti: vi sono ottimi motivi per ritenere che anche Prometeo conosca questo segreto.