Speculari alle tre moire sono le tre cariti (χάριτες in greco), benevole divinità che
sorridono agli esseri umani e sovrintendono alla grazia, alla bellezza e alla fertilità. Sono chiamate con nomi diversi in diverse
città, e non vi è accordo neanche su chi fossero i loro genitori: è comunque prevalente la tradizione che le vuole figlie
di Zeus e della titanide Eurinome, figlia di Oceano e Teti. I nomi con cui sono piú note sono: Aglaia «bellezza»,
Eufrosine «allegria» e Talia «prosperità». Amanti delle arti, le cariti guardano con affetto agli esseri umani che
attraverso la propria creatività riescono a esprimere il bello: fra tutte le forme d’arte è la poesia che prediligono. Ciò
le avvicina alle muse, alle quali amano accompagnarsi. Le cariti sovrintendono tra le altre cose all’organizzazione di gioiose feste tra gli
dèi. I romani, che pure le conoscono, chiamano queste divinità
gratiae.
30 ottobre 2011
Questo testo è proprietà intellettuale dell’autore, Ferruccio Sardu. La sua riproposizione, anche parziale, implica la citazione della fonte.
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