Mitologia greca
Tizio



Tizio fu un gigante, figlio di Zeus e Elara. Temendo che la gelosa Era potesse attuare una ritorsione contro Elara, Zeus nascose quest’ultima sottoterra, e cosí Tizio nacque spuntando dal suolo.
Nel frattempo Zeus divenne anche amante della titanide Latona, i cui genitori erano Ceo e Febe, e da lei ebbe due figli: Apollo e Artemide. Era odiava Latona, ma probabilmente non era in grado di compiere una vendetta contro la potente titanide; instillò però nel cuore di Tizio un’insana passione per lei, sicché un giorno, sorpresa Latona mentre si recava a Pito, egli tentò di usarle violenza. Alle grida di Latona che invocava aiuto accorsero immediatamente Artemide e Apollo, che uccisero lo sventurato gigante con una pioggia di frecce.
Nel tartaro Tizio è condannato a un orribile tormento: giace infatti incatenato, e gli avvoltoi gli mangiano il cuore¹.
  1. È difficile comprendere il motivo della crudele punizione di Tizio, poiché il suo comportamento violento non è dissimile da quello di molti dèi, che non ebbero mai scrupoli a usare violenza alle donne. A meno che non si ritenga che Tizio venga punito in quanto semimortale che cerca di violentare una titanide, vien da pensare che la sua punizione sia voluta da Zeus per placare le ire di Era.

16 novembre 2011


Questo testo è proprietà intellettuale dell’autore, Ferruccio Sardu. La sua riproposizione, anche parziale, implica la citazione della fonte.


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