Mitologia nordica
Garmr



Nel giorno dei Ragnarök, quando ogni vincolo sarà infranto, anche il cane infernale Garmr, l’ululante, si libererà delle sue catene e parteciperà alla battaglia finale contro gli æsir.
Come il lupo cosmico Fenrir, anche Garmr, che per volti versi è una figura a lui analoga, trascorre la sua esistenza in catene, nell’attesa del giorno del fato degli dèi. Egli è incatenato davanti alla caverna chiamata Gnipahellir, dove dimorano forze malvagie e anime di defunti. Si dice che Gnipahellir conduca a Hel stesso, il regno infernale che ha lo stesso nome dell’oscura figlia di Loki che lo governa.
Quando la battaglia finale giungerà, Garmr spezzerà le sue catene, e sarà libero di andare incontro al suo destino. In battaglia incontrerà lo stesso Týr, dio della guerra, e con lui ingaggerà l’ultimo duello, che sarà fatale a entrambi.
Cosí il dio della guerra cadrà di fronte al cane infernale, dopo esser stato reso monco dal mostruoso lupo Fenrir; e Garmr stesso cadrà ucciso da Týr.
Questo sarà uno dei tanti duelli in cui due forze opposte, una del bene, una del male, si annulleranno a vicenda, permettendo l’instaurarsi del nuovo ordine cosmico.

14 ottobre 2011


Questo testo è proprietà intellettuale dell’autore, Ferruccio Sardu. La sua riproposizione, anche parziale, implica la citazione della fonte.


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