Mitologia nordica
Máni e Sól



A un uomo di nome Mundilfœri nacquero due figli di straordinaria bellezza. Egli volle dare al maschietto il nome di Máni e alla bambina il nome di Sól. Chiamò lui con il nome della luna e lei con il nome del sole perché tanto radiosa era la loro bellezza da poterli paragonare agli astri del cielo.
Máni e Sól crebbbero e anche quando furono fanciulli mantennero la loro splendente bellezza; ma fu allora che gli dèi, infastiditi dalla superbia di Mundilfœri, decisero di portargli via i due figli. Giacché gli uomini non dovrebbero mai vantare le proprie fortune, per non incorrere nell’ira dei numi.
A Máni fu dunque dato il compito, nel cielo, di presiedere al corso della luna. Affinché non si attardi, un lupo chiamato Hati lo insegue senza sosta. Hati riuscirà a raggiungere Máni solo nel giorno del fato degli dèi, e quello sarà l’ultimo giorno in cui la luna splenderà nella volta celeste.
Analoga sorte è toccata a Sól, che guida il carro solare trainato da due splendidi cavalli. Il carro è inseguito dal malvagio lupo Skoll, che solo nel giorno dei Ragnarök riuscirà infine a raggiungere la sua preda e a divorarla; e quel giorno il sole non splenderà piú nei cieli.
Máni e Sól hanno anche una sorella che ha pure natura divina: il suo nome è Sinthgunt, e governa lo scorrere del tempo, cosí come Máni e Sól lo scandiscono. Il potere di Sinthgunt è incommensurabile, tuttavia è benevola e ha il potere di guarire dai mali.

30 ottobre 2011


Questo testo è proprietà intellettuale dell’autore, Ferruccio Sardu. La sua riproposizione, anche parziale, implica la citazione della fonte.


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