Questa è la storia di due grandi re, i cui nomi sono Högni e Heðinn, che combattono una battaglia senza fine, e continueranno a combattere fino al
giorno dei Ragnarök. Il loro triste destino è stato voluto dallo stesso Óðinn, e determinato da Freyja, in conseguenza delle vicende del
furto di Brísingamen. Infatti Óðinn, per restituire a Freyja il suo monile, pretese che ella facesse nascere tra due
grandi re una profonda inimicizia che li portasse a combattere fino alla fine dei giorni; ed ecco quel che Freyja fece per ottemperare all’ordine.
I due grandi re, a ognuno dei quali obbedivano non meno di venti sovrani minori, non si conoscevano fino al giorno in cui a Heðinn, che conduceva una
battuta di caccia in una foresta, comparve Freyja, sotto le spoglie di una splendida donna, presentandosi con il nome di Göndul. Informatasi delle imprese di
Heðinn, gli raccontò che in Danimarca viveva un re chiamato Högni il cui valore lo eguagliava. Heðinn partí per la Danimarca per
confrontare il proprio valore con quello dell’altro re; i due sovrani si affrontarono in una serie di prove e risultarono pari in tutto. Da ciò nacque tra i
due una profonda amicizia, e Högni promise in sposa a Heðinn la propria figlia Hildr.
Freyja comparve una seconda volta a Heðinn, sempre in un bosco, sempre con l’aspetto di Göndul; questa volta lo fece bere da un corno che aveva con
sé, e la birra stregata della dea obnubilò il cervello del re; quando Freyja gli suggerí di rapire Hildr e uccidere la moglie di Högni,
che si chiamava Hervör, lui si fece persuadere.
E cosí accadde: vittima dell’incantesimo, Heðinn rapí le due donne, e condannò Hervör a una morte orribile: la legò sotto
il rostro della nave e partí, portando Hildr con sé.
Quando poi Högni, desideroso di vendetta, raggiunse con i suoi uomini Heðinn nell’isola chiamata Hoy, la riconciliazione non fu possibile: troppo
crudele era stato il crimine commesso. E quel giorno i due eserciti si scontrarono, e diedero luogo a una sanguinosa battaglia, che da allora si rinnova ogni
giorno. Ogni notte i morti, le armi e gli scudi si tramutano in pietra; e al mattino i caduti risorgono per riprendere la battaglia. Cosí sarà fino
al giorno in cui il fato degli dèi si compirà.
Questa eterna lotta è detta
Hjaðningavíg, che significa
battaglia degli hjaðningar, cioè
battaglia degli
uomini di Heðinn.
18 dicembre 2011
Questo testo è proprietà intellettuale dell’autore, Ferruccio Sardu. La sua riproposizione, anche parziale, implica la citazione della fonte.
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