Leggende metropolitane
Un brutto mal di pancia



La disavventura che raccontiamo oggi occorse a un giovane scout, che un giorno andava in ricognizione con alcuni compagni. L’attività all’aria aperta, si sa, mette appetito e, talora, anche sete. I ragazzi, tutti tra i dodici e i tredici anni, diedero presto fondo alle loro borracce; l’attenzione di uno dei ragazzi, che era ancora assetato, fu catturata dalle limpide acque di un torrente, e il giovane scout si trattenne a bere un po’ di quell’acqua; e, data la sua trasparenza, poté scorgere il guizzante movimento di un serpentello che nuotava veloce sotto la superficie e si allontanava. Naturalmente egli non dette peso al fatto e riprese la sua escursione con i compagni; e piú tardi i ragazzi fecero ritorno al campo.
La seconda parte della vicenda ha luogo qualche mese dopo: il giovane patisce degli strani disturbi, è sempre assillato da un insaziabile appetito e continua a deperire. Quando poi ai sintomi citati si aggiunge un severo mal di pancia, i genitori del ragazzo decidono di farlo ricoverare in ospedale per degli accertamenti, e qui gli viene praticata un’accurata serie di esami dell’apparato digerente. Con grande sorpresa, i medici trovano la causa del problema: nello stomaco del ragazzo si è sviluppato un serpentello di ragguardevoli dimensioni: evidentemente, a suo tempo, lo scout aveva trangugiato, insieme a una sorsata dell’acqua del torrente, anche delle uova di serpente, una delle quali si era schiusa nel suo stomaco.
La leggenda rappresenta l’ennesima variazione su un tema noto: quello del comportamento piú o meno avventato al quale segue l’infestazione da parte di un parassita. Si vedano ad esempio leggende come Non leccate le buste o La ragazza dai capelli cotonati.

25 ottobre 2014


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