Questa è la triste storia di un allevatore statunitense, che una sera sentí dire in una trasmissione televisiva che i peti delle vacche hanno un alto contenuto di metano e possono, di conseguenza, essere altamente infiammabili. Ben poco convinto della cosa, il nostro allevatore decise di verificare di persona la veridicità dell’asserzione: armatosi di accendisigari si recò dunque nel recinto delle vacche, e attese con pazienza un segnale che una delle mucche fosse in procinto di emettere un peto. Non dovette attendere molto: ecco che una delle creature muove la coda, segnalando la prossima emissione di gas. Il buon uomo si precipita ad accostare la fiammella dell’accendisigari all’ano della vacca ed ecco che all’emissione consegue una fiammata spettacolare. Divertito dal singolare spettacolo, l’allevatore prorompe in grasse risate, e decide di ripetere l’esperimento: un’altra vacca sta per emettere i suoi venefici gas ed ecco che lui è pronto a incendiarli. Il divertimento continua per un po’: a un certo punto una grossa mucca emette una flatulenza spaventosa: regolarmente la scoreggia si
incendia ma, inopinatamente, nell’intestino dell’animale si verifica un fenomeno di risucchio. La fiamma viene riassorbita attraverso l’ano del bovino e, a contatto con la gran massa di gas intestinali, provoca la deflagrazione dell’animale. Che, ahinoi, muore in maniera ingloriosa, ma non senza trascinare con sé il malaccorto allevatore. Quel che si dice un finale col botto.
18 dicembre 2011
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