Europa era una fanciulla fenicia, secondo alcune fonti figlia di Agenore, re di Sidone, e della regina Telefassa o Argiope; secondo altre (tra cui Omero) figlia di Fenice. Suoi fratelli erano Cilice, Cadmo e Taso.
Era una giovane straordinariamente bella, tanto che lo stesso Zeus, che non disdegnava l’amore delle donne mortali, fu colto da passione per lei. Un giorno, per potersi avvicinare alla ragazza, il padre degli dèi mutò il proprio aspetto in quello di un toro. Europa giocava con le compagne sulla spiaggia di Sidone, quando il toro, di meraviglioso colore, e dal profumo di zafferano, le si avvicinò mansueto e si accucciò accanto a lei.
Affascinata dalla bellezza del toro, Europa gli carezzò il dorso, quindi gli salí in groppa. Fu allora che Zeus si slanciò in mare. Europa gridava terrorizzata, ma a nulla valsero le sue grida. Tra i flutti del Mediterraneo, mentre la ragazza si teneva alle meravigliose corna a forma di luna dell’animale, questi fendeva rapido i flutti.
Quando giunsero sulle spiagge dell’isola di Creta, il toro fece discendere la ragazza in prossimità di una fonte e lí, all’ombra dei platani, la fece sua. Si dice che da allora quegli alberi, testimoni delle divine nozze, non abbiano mai perso le foglie.
Europa generò a Zeus tre figli: Minosse, Radamante e Sarpedonte. Andò in seguito sposa al re di Creta, Asterione che, non potendo avere figli, adottò come proprî quelli che Euopa aveva generato a Zeus.
Narra il poeta Mosco, riferendo un altro mito, di un sogno che la dea Afrodite suscitò in Europa: nel sogno la giovane vide comparire due terre, una delle quali si chiamava Asia, mentre l’altra non aveva nome. E a questa terra, Europa diede il proprio nome.
Per i greci, il mito era strumento di conoscenza e di interpretazione del mondo.
I miti di Europa hanno carattere eziologico, cioè interpretativo: e la loro funzione è quella di render conto del legame profondo che unisce idealmente la Fenicia, Creta e la Grecia. Infatti, narra il mito, dopo il rapimento di Europa i suoi fratelli Cadmo e Taso, insieme alla madre, si imbarcarono per andare alla ricerca della ragazza. Giunsero sull’isola di Samotracia, e qui Cadmo si uní in nozze con Armonia; e in seguito, fondò la città di Tebe, nella Beozia.
Il mito istituisce quindi un legame stretto fra la civiltà fenicia, dalla cui stirpe Europa è generata, quella cretese, la cui stirpe reale da Europa discende, e quella greca continentale, attraverso la fondazione di Tebe.
La comunanza di destini tra le civiltà mediterranee è quindi già nella consapevolezza ancestrale del popolo greco, e quando il termine Europa passa a designare non solo la Grecia peninsulare, come in origine, ma l’intero continente, simbolicamente tutti i popoli europei condividono il profondo legame con le radici mediterranee della nostra cultura.
10 maggio 2007
Questo testo è proprietà intellettuale dell’autore, Ferruccio Sardu. La sua riproposizione, anche parziale, implica la citazione della fonte.
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