Mitologia greca
Tiresia (II)



Un altro mito che si racconta sull’indovino Tiresia, e che fornisce una differente spiegazione della sua cecità, narra che egli un giorno vedesse due serpenti che stavano per accoppiarsi. Attaccato dai serpenti, li colpí con un bastone. Fu punito, ma non è dato sapere da quale nume, con la trasformazione in donna.
Anni dopo capitò a Tiresia di ripassare per il medesimo luogo, sul monte Cillene; uccise con il proprio bastone il serpente maschio e subí la trasformazione in uomo.
Questa sua caratteristica, l’esser vissuto sia come uomo che come donna, fece sí che venisse interpellato da Zeus, che discuteva con Era su chi, tra uomo e donna, provasse maggior piacere nell’atto sessuale. Tiresia spiegò che il piacere che provano le donne è nove volte maggiore di quello che provano gli uomini.
Fu allora che Tiresia perse la vista, per opera della vendicativa Era. Zeus tuttavia lo ripagò facendogli dono della capacità di divinazione e di una vita molto piú lunga del normale.
Il mito si sovrappone verisimilmente a un’antica credenza, diffusa in varie aree, secondo la quale vedere serpenti che si accoppiano porta male.

3 ottobre 2011


Questo testo è proprietà intellettuale dell’autore, Ferruccio Sardu. La sua riproposizione, anche parziale, implica la citazione della fonte.


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