Figlie di Ecate, le empuse sono dei demoni che insidiano i viandanti. Appartengono altresí alla categoria dei succubi, giacché, assunto l’aspetto di belle fanciulle, si introducono nelle case e amano giacersi con giovani uomini, di cui assorbono le energie vitali duranti gli amplessi; ovvero, seducono gli uomini che incontrano nelle ore calde del mezzogiorno nei quadrivi. Durante l’atto sessuale l’empusa conduce l’uomo alla morte, assorbendo i suoi umori e riducendolo in polvere.
La loro natura demoniaca è occultata dall’apparenza di bellezza, ma in verità esse possiedono capelli di fuoco e una gamba di bronzo e una d’asino o, a quanto taluni riferiscono, natiche asinine e calzari bronzei.
Il nome empusa (ἔμπουσᾰ) significa «colei che si frappone»: deriva in effetti da una piú antica forma *ἔμποδjᾰ che si riconnette facilmente al verbo ἐμποδίζω, che significa
sono d’impedimento,
ostacolo.
Talora le empuse si accompagnano ad altre creature demoniache, come le
lamie, con cui sovente sono state confuse. Si tratta in verità di creature ben differenti: le lamie usano nutrirsi di sangue, il che le rende l’antecedente dei vampiri, mentre le empuse sono sostanzialmente dei succubi.
7 ottobre 2011
Questo testo è proprietà intellettuale dell’autore, Ferruccio Sardu. La sua riproposizione, anche parziale, implica la citazione della fonte.
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