Il dio Freyr, figlio di Njörðr e fratello di Freyja, è in origine uno dei vanir, ma dopo la guerra fra le due stirpi divine fu accolto tra gli
æsir. Fu amante di Freyja (tra i vanir era infatti usanza che fratello e sorella avessero rapporti sessuali): poiché però tra gli æsir
l’incesto è inammissibile, la relazione fra i due ebbe fine. Egli dimora in Álfheimr, dove risiedono anche gli elfi. È un dio della
fecondità, ed è suo compito governare il cader della pioggia e lo splendore del sole.
Accadde un giorno che Freyr vedesse da lontano una splendida fanciulla, il cui nome è Gerðr, figlia del gigante Gymir e di sua moglie Aurboða.
Freyr si innamorò perdutamente di Gerðr, ma la passione generò in lui una cupa disperazione: riteneva infatti che gli æsir avrebbero
ostacolato l’amore di un dio per una donna della stirpe dei giganti. Infine Freyr si risolse a inviare il suo servitore Skírnir a chiedere Gerðr in
sposa: la missione si annunciava pericolosa, e Skírnir chiese e ottenne, per portarla a termine, di avere in prestito il destriero di Freyr, e in dono la sua
spada. Freyr acconsentí, ed è questo il motivo per cui nel giorno dei Ragnarök dovrà combattere senza la sua arma. Quel giorno egli
affronterà il demone Surtr e, pur lottando con grande valore, sarà infine ucciso.
Recatosi a Jötunheimr, dove i giganti dimorano, Skírnir raggiunse infine la casa di Gymir, e quando incontrò Gerðr subito tentò di
indurla ad accettare l’amore di Freyr. Le offrí undici mele d’oro, e poi un anello magico che ogni nove notti generava altri otto anelli d’oro: ma Gerðr
rifiutò i doni, poiché non le interessava prendere marito. Skírnir allora la minacciò di morte, ma non ottenne nessun risultato,
poiché la fanciulla non si fece intimidire. Allora Skírnir minacciò di colpirla con una terribile maledizione: se non avesse accettato di amare
Freyr ogni dolore l’avrebbe colpita; sarebbe divenuta orribile e avrebbe sposato un mostruoso gigante; avrebbe dovuto vivere tra i morti e sarebbe stata tormentata
da demoni. Alla fine, spaventata dal potere della magia, Gerðr si rassegnò: dopo nove notti avrebbe incontrato Freyr e avrebbe accettato di sposarlo.
Skírnir tornò dunque dal suo padrone. La missione era stata compiuta con esito felice, ma ciò non impedí a Freyr di patire le piú
acute pene d’amore nell’attesa del momento in cui avrebbe infine incontrato la sua amata. Le nozze ebbero comunque luogo, e furono rallegrate dalla nascita di un
figlio, di nome Fjölnir.
14 novembre 2011
Questo testo è proprietà intellettuale dell’autore, Ferruccio Sardu. La sua riproposizione, anche parziale, implica la citazione della fonte.
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